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«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

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AA. VV. 21 occorrenze

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Entusiasta, il re dei Bagalòn comperò con due denti di elefante dal signor Gallingani, il padrone del Circo, il bravo Fanfarino, pensando che un tal

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Ma il palo a cui Fanfarino stava legato non era un palo: era l’albero d’un veliero sommergibile che esplorava il gran fiume dei Bagalòn. Il veliero

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

E gli presentò come suo gran maestro Fanfarino, il quale subito diede a Bagolino una prima lezione di ocarina. Ma al suono incantatore sorsero dall

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Sulla nave si trasporta il bagaglio d’ogni sorta.

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Bomba il cuoco, a bordo appena, già provvede per la cena.

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Spiega al capo il duro dramma: “Faccia tosto un telegramma!”

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Giunge il treno a Bizzibio. “Scende lei? Scendo pur io.”

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Ma il “numero” che più meravigliò i selvaggi fu quello musicale, in cui Fanfarino, novello Orfeo, suonando l’ocarina, ammansì il vecchio leone mezzo

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Gridò, ma invano: - Io sono un asino! Io sono uno stupido! Sarà più il fumo che l’arrosto. Non mangiatemi. - Rise con aria furba il Re, e ordinò ai

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Corre corre trafelato, ma già il treno se n’è andato.

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Giunti a Corte per via fluviale a bordo di un ippopotamo, Re e precettore trovarono, infatti, il principe Bagolino che, aggrappato con le mani al

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Il giorno dopo, il Re lo condusse a caccia del leone con l’ocarina, ma Bagolino suonò così male che la belva, sdegnata, lo avrebbe mangiato in un

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Il quale, povero innocente, dovette pagar lui l’insuccesso del suo reale ma ignorante allievo. Egli, infatti, al ritorno dalla caccia fu preso, per

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Arcibaldo, per prudenza, viceversa allunga il passo; sulla cauta sua partenza non desidera far chiasso...

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Son le solite Sirene, che con dolci cantilene fan dall’onde capolino per attrarre il birichino.

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Ma lo vede il servitore e, con aria premurosa, grida amabile: “Signore, cerca forse qualche cosa?”

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Ahi, non piglia il cameriere, ma... ben altri. “Venga qua: m’accompagni, bel messere, da madama Falpalà!”

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Il Tritone, reso cieco, chiude quindi in quello speco, e con gli altri prigionieri se la fila volentieri.

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

sapiens, parlando ai selvaggi Bagolòn il dialetto milanese, e contando fino a dieci sulla punta della dita, senza mai uno sbaglio.

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Ciò accrebbe la considerazione che il Re già aveva per Fanfarino, al quale lasciò costruire una vera e propria “Regia Università” scavata nel tronco

«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)

Egli preferiva, dispettoso, far piangere i coccodrilli, e un giorno che il Re lo prese per l’anello del naso e lo rimproverò di non studiare, ebbe l

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